Archivio per ottobre, 2010

Sfiora il ridicolo la “convenscion” per la libertà di stampa, nella Chiesa di Santa Marta a Roma, aperta da Sandro Bondi e Daniela Santanchè.
Vittorio Feltri detto anche “Il re della bufala, l’imperatore dello scoop montato ad arte in nome e per conto del padrone-editore, il manganello di Berlusconi per amici e nemici, quello che fino ad oggi con la sua attività ha cambiato i connotati alla definizione di “libertà di stampa” in “libertà di stampa all’italiana” si lamenta verso i suoi editori di riferimento (non la gente): i politici.
Dice:
«Non vorrei deludervi, ma io ho grande ammirazione per i giornalisti di sinistra. Loro hanno i posti migliori, sono protetti dalle associazioni di categoria e i partiti di riferimento li coccolano. Sono eleganti, chic.
Noi poveri giornalisti di destra siamo abbandonati a noi stessi, alcuni dicono che puzziamo.
Se i politici di centrodestra non ci aiutano, non riusciremo mai a conquistare la nostra libertà».

Alla convenscion partecipavano anche altri geni dell’informazione: Maurizio Belpietro (altro bufalaro vedi il fresco falso attentato) e nientepocodimenochè Augusto Minzolini, l’uomo dei record, quello che riesce a perdere 500000 telespettatori a Rai1 ogni volta che comincia il TG1, per palese faziosità nelle azioni e nelle omissioni (quest’ultime sostituite dalle più inutili curiosità).

Feltri continua il suio sfogo:
“Gli esponenti di governo preferiscono rilasciare interviste al Corriere della Sera, più che al Giornale o a Libero, perché è più chic.”
No, caro Feltri, stanno solo grattando il barile di quel poco di credibilità rimasta al Corriere della Sera, che nasce come giornale che fa informazione ed ha lunga tradizione giornalistica da spendere, patrimonio che va assottigliandosi sotto la proprietà Berlusconiana.

«Non facciamo parte di quel sistema che ti fa far carriera, che ti protegge dai magistrati.”

In una vera democrazia nessuno può proteggerti dai magistrati se diffondi calunnie, bufale e notizie inventate (e non mi riferisco solo al caso Fini, basta cercarti su Wikipedia per avere l’elenco di tutte le cazzate che hai scritto a 9 colonne, poi smentite nei trafiletti accanto ai necrologi). Se tu sei un giornalista……….

Per la cronaca: mancava (solo) Fede (poi c’erano tutti).

http://current.com/e/91371907/en_US
Tra il 1983 ed il 2009 nello Sri Lanka si è combattuta una tra le guerre più ignorate dall’intero circuito mediatico mondiale tra la maggioranza etnica cingalese (di religione buddhista) e quella tamil (di religione induista) il cui Fronte di Liberazione – le c.d. Tigri Tamil – è considerato il gruppo terroristico che ha dato origine al terrorismo moderno e fonte di ispirazione per i gruppi terroristici moderni. Allo stesso tempo, però, migliaia di morti e desaparecidos (tra combattenti, popolazione civile e giornalisti) si sono registrati tra le fila tamil. Sono stati davvero loro i terroristi?

File:Uomo di merda.jpgL‘uomo di merda nasce per una serie incredibile di motivi:   Bramosia di danaro, potere, ricatti, oppure per  pura e semplice fame. L’uomo di merda di solito ha un padrone, e detesta l’ “uomo libero” il suo naturale antagonista.

Amano circondarsi di bugie che leniscono il raro riaffiorare di un sentimento che non conoscono: la vergogna. Così magari si mettono all’ombra di un simbolo dove la parola libertà è stampata a caratteri cubitali.

Nella sostanza,  l’uomo di merda non conosce questa sensazione, è schiavo, del potere, dei soldi, o dei ricattatori, e l’unica libertà possibile è quella che bisogna garantire al proprio padrone, in modo che possa continuare libero nelle proprie scorribande.

L’uomo di merda non pensa, agisce e solitamente lo fa senza discutere. Non si pone domande sul proprio operato, perchè spesso ne ignora i risultati. In una Democrazia, in uno Stato, messi nei punti giusti, gli uomini di merda, permettono la nascita di un ospite che divorerà fino alla corteccia l’organismo ospitante. Inseriti negli apparati statali e democratici, non rispondono ne allo stato ne ai cittadini, ma ad un soggetto esterno che solitamente li tiene a libro paga e li protegge, in cambio della lenta ed inesorabile distruzione della funzione pubblica che tradiscono, protetti da norme sindacali che li rendono inamovibili, cementificando e creando cosi  in un tuttuno  lo “Statodimerda“.

Non rispondono del loro operato ai cittadini, ma al loro padrone occulto. Non c’è etica o deontologia che tenga, il padrone è il motivo più forte. Coscienza e vergogna, sono concetti astratti, e solitamente è roba da poveracci. Il padrone offre invece fruscianti banconote che leniranno le ferite per il proprio fallimento da uomini liberi.

Na ha alcuna importanza la collettività, il ruolo ricoperto e la funzione esercitata, l’uomo di merda tradisce le sue prerogative, anzi le mette in vendita. I funzionari di altri tempi “tutti di un pezzo” dei film del dopoguerra, sono durati 6 mesi. Oggi se non sei in vendita e non sei ricattabile,  non varchi nessun cancello, ne di aziende, ne di enti: assunzioni e concorsi truccati sono gestiti da altri uomini di merda che non gradiscono la preseza nei loro organici di uomini liberi e non ricattabili.

I Meridionali, celebrano l’Uomo di Merda. Chi riesce a deviare denaro pubblico sul proprio conto corrente è considerato un genio, ha poca importanza se quel denaro serviva a costruire una scuola o un asilo, un servizio pubblico essenziale: sono finiti nelle tasche del padrone locale, solitamente un uomo di merda che ha un padrone ancora più in alto che è molto più uomo di merda di lui. All’uomo di merda non basta lo Stato come associazione di “uomini liberi” che vivono nello stesso territorio e che hanno lo scopo di migliorare la vita collettiva.

L’uomo di merda, solitamente crea nuove associazioni intermedie tra lui e lo stato (per il quale spessissimo ha prestato giuramento).  A tali associazioni mette a disposizione le proprie prerogative e funzioni , nell’ambito dell’apparato statale, da scambiare con altre prerogative di altri soggetti iscritti.

Creano così una casta di soggetti privilegiati e che amplificano centinaia di volte il loro potere, dimenticando che si innestano sulla società reale, verso la quale sarebbero responsabili, se non esistessero norme che li rendono di fatto inamovibili, e pertanto a responsabilità limitata.

L’uomo libero riconosce come soggetto superiore solo lo Stato e le sue leggi.

L’Uomo di merda invece attraverso artifizi e raggiri elude.

Fanno parte della categoria Uomo di Merda:

  1. Dirigenti e funzionari pubblici che non rispettano il mandato popolare ma sono agli ordini di lobbies, potentati e politici.
  2. Giornalisti che hanno smesso di raccontare i fatti distorcendo ed omettendo la realtà, per conto e non in nome di un padrone occulto.
  3. Politici che hanno smesso di avere una propria opinione (è il minimo che si chiede ad un politico) ma dicono sempre si (yesman)
  4. Clerici pronti a sacrificare qualsiasi verità in nome del Dio Denaro.
  5. Politici che praticano il voto di scambio
  6. Persone che vendono il proprio voto
  7. Politici che rubano denaro pubblico
  8. Politici che rubano denaro pubblico con aggravante della destinazione
  9. Consulenti, amici, portaborse, portavoti, elettori consapevoli e collusi, di politici che rubano.
  10. Docenti che hanno perso il sacro fuoco dell’insegnamento
  11. Docenti che non pensano di elevare il livello di istruzione nel nostro paese, ma di fare selezione, diventando ermetici.
  12. Docenti che sono ermetici perchè non sanno un cazzo.
  13. Chiunque ricopra funzioni nell’apparato statale omettendo, falsificando, abusando, in nome proprio o conto terzi.
  14. Chiunque al punto 13. scambi le proprie prerogative con altri soggetti della stessa categoria.
  15. Chiunque ricopra ruoli istituzionali eseguendo ordini di un altro soggetto (prestanome).
  16. Chiunque pur conoscendo il valore di un principio Costituzionale, sui diritti della persona o sui necessari equilibri della democrazia, li mette in discussione per ordini altrui.
  17. Chiunque attenti alle libertà personali
  18. Chiunque attenti alle libertà personali per eseguire ordini altrui.
  19. Chiunque pone interessi personali o aziendali prima degli interessi della collettività.
  20. Chiunque sia a conoscenza di anche una sola di queste ipotesi e fa finta di niente.
  21. Chiunque si prostituisce per potere

[http://uomodimerda.wordpress.com/2009/09/14/come-nasce-l-uomo-di-merda/]

ROMA, 16 OTT – Il Quirinale, impegnato in una austera campagna di contenimento delle spese e di riduzione del personale, torna ad assumere in modo mirato. Sulla Gazzetta ufficiale e’ stato pubblicato il bando di concorso per assumere 6 ragionieri in prova. Ne da’ notizia il sito http://www.quirinale.it, che pubblica il modulo per partecipare.’La domanda di partecipazione, deve essere inoltrata entro il 15 novembre 2010 esclusivamente per via telematica utilizzando l’apposita applicazione sul sito del Quirinale’.

Silvio Berlusconi (left) with Bettino Craxi (r...

Image via Wikipedia

Silvio è intervenuto su Rete4 a parlare di Costituzione. Vi insegniamo a leggerlo tra le righe:

Berlusconi: “Costituzione non è dogma”
Berlusconi: “Sta Costituzione ha rotto i coglioni”
E su Rete 4 attacca ancora i magistrati
Messaggio del premier in Senato alla commemorazione di Cossiga:
“Da capo dello Stato non esitò a picconare la Costituzione, ha il posto d’onore nel pantheon dei democratici”
“Piglio ad esempio Cossiga, così posso fa come mi pare, così non avrò un posto d’onore a Rebibbia”

Berlusconi: “Costituzione non è dogma” E su Rete 4 attacca ancora i magistrati Silvio Berlusconi
Berlusconi: “Sta Costituzione ha rotto i coglioni” Anche la legge ordinaria, il diritto penale ed i giudici, e lo dico dalla televisione più abusiva che detengo in disprezzo di tutte le leggi, regolamenti antitrust, sentenze europee, e regole più elementari del buon senso che mi impedirebbero di essere editore monopolista e presidente del Consiglio, ma tanto che fa, gli italiani sono dei veri beoti.

ROMA – “Da capo dello Stato, Francesco Cossiga non esitò a picconare la Costituzione che non riteneva un dogma ma una carta delle regole democratiche che riconosce al suo stesso interno la possibilità di essere adattata” e “riformata ai tempi”.
ROMA – “Tiro in ballo Cossiga, perchè se ci sono regole che mi impediscono di fare quello che mi pare, almeno ho un precedente credibile: un Presidente della Repubblica.
Lo tiro in ballo perchè la legge, generale  e astratta, va plasmata comunque sulla mia persona, adattata,
e riformata ai tempi.

Sottolineando l’impegno riformatore di Cossiga per “ammodernare lo Stato”, Berlusconi ricorda di essere “sceso in campo per difendere la libertà da forze illiberali”.
Dico a sti coglioni che voglio “ammodernare lo Stato”, ma in realtà “sto quida 16 anni (prima ci mettevo Craxy) a difendere me stesso, ed il mio patrimonio, quello degli amici e quello degli amici degli amici, dalla legge e dalla magistratura”.

In serata il premier è intervenuto alla puntata di “Vite straordinarie” su Rete 4, dedicata ad Emilio Fede. Ha attaccato Bersani, dicendo che anche con lui “la sinistra resta illiberale”.
Sono intervenuto in una puntata sulla mia tv abusiva in una puttanata che doveva chiamarsi “Cialtroni che dicono di fare i giornalisti” c’era Fido.

Ha attaccato Bersani, dicendo che anche con lui “la sinistra resta illiberale”.
Ho anche fatto finta di scagliarmi contro Bersani, voglio lui come prossimo “nemico”, me lo ha indicato Massimo.
Prevenire  è meglio che curare (“Vendola o Grillo un giorno potebbero farmi il culo”).

Poi ha elogiato il direttore del tG4.
Eh Fido, Fido, quante ne abbiamo fatte insieme, e tu hai un solo padrone, che non è certo il sacro fuoco dell’informazione libera. Sei stato il sacerdote della mistificazione e della manipolazione, solo tu sai come comunicare con i 3 milioni di analfabeti italiani che hanno come riferimento “cronaca vera” come mezzo ufficiale di informazione.

“E’ stato sostenitore delle mie battaglie da imprenditore prima e da politico poi, contro una sinistra che dice che è cambiata ma che è invece sempre la stessa; che aggredisce gli avversari e si giova di magistrati politicizzati per ribaltare il consenso popolare dato ad altri”.
E’ il mio compagno di merende in assoluto. Anche lui fascista. Ne sa una più di Spatuzza. Mi ha aiutato a far credere a tutti che i magistrati sono politicizzati. Ed è solo grazie ai beoti italiani (non finiro mai di ringraziarli) che oramai imbonisco a reti unificate, che non sono in galera come Previti e Mills, che sono solo due dei casi in cui siamo giunti a sentenza. Oppure avrei sul capo una sentenza che mi dichiarerebbe mafioso proprio come l’altro mio compagno di merende: Marcello Dell’Utri.

Il presidente del Consiglio ha continuato: “Il giorno in cui mi tirarono la statuetta in piazza Duomo.Ma Emilio, che è anche giornalista, la sera ha riportato con assoluta fedeltà le mie parole e cioè che mi sentivo miracolato: pochi centimetri più in là e sarei morto”. “I soliti magistrati politicizzati hanno sostenuto che in fondo l’attentatore mi aveva aggredito per colpa mia, perchè aveva sentito un mio comizio che lo aveva mandato in confusione. Roba da non crederci. Emilio può testimoniare questo episodio”.
Emilio mi è venuto subito a trovare in ospedale in visita strettamente privata.

E’ stato un eccellente attore quando ho messo su la faccenda della statuetta, è stato un mago nel far credere a tutti quella balla enorme. Ha recitato il suo copione magistralmente, anche un po improvvisando, come solo un maestro come lui puo fare.

Mentre Sivvio sparava raffiche di cazzate, dal palco della festa del PDL acclamato dal suo popolo di evasori, collusi, mafiosi e “utili idioti”, 10.000 secondo gli organizzatori 12.000 per la questura, andando in onda a reti unificate (Sky compresa, hanno finalmente trovato un accordo sivvio e murdoch),  a Roma si celebrava il secondo “No B. Day”, 500.000 secondo gli organizzatori (10mila per la questura),  totalmente ignorato dai media di regime, per chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi.

Berlusconi, contumace nei suoi processi, prescritto, salvato dalle decine di leggi ad personam, chiamato in causa da centinaia di mafiosi pentiti come “capo della cupola”, che ha per eroe Mangano condannato per omicidi di mafia,  chiamato in causa per le stragi di capaci e via d’amelio, iscritto alla P2 di Licio Gelli, vorrebbe fare, personalmente con le sue mani, la “rrifomma della giustizzia”.

Per carità tutto giusto: i processi sono interminabili e la certezza della pena non ci appartiene più come cultura, ma l’ultima persona, dopo totò Riina e la Banda Bassotti che puo riformare la giustizia in Italia è proprio “sivviuzzo da capaci”.

Così finalmente si avvererebbe il sogno di sivviuzzo, provenzano e toto riina: i PM che entrano nella stanza del giudice per avere udienza con il “cappello in mano”, diventando così “avvocati dell’accusa”.

Secondo questo concetto di riforma della giustizia, l’attuale Pm che ha potere di indagine deve essere messo sullo stesso piano dei “superpagati avvocati della difesa”, una sorta di patrocinio gratuito dei diritti della comunità ad amministrare l’accusa.

Non riusciamo a processare la mafia, con i giudici vestiti da avvocati dell’accusa, figuriamoci se li declassiamo ad avvocati a patrocinio gratuito. Solo chi non vuole che vengano fatti i processi puo parlare cosi.

Poi il colpo ad effetto finale: i giudici di Palermo verranno indagati da una commissione Ministeriale. Viste le ovazioni della piazza a tale annuncio mi chiedo: Da che parte sta il popolo delle libertà (a delinquere) e dell’amore? Con i mafiosi o con i PM? La risposta la conosco da 16 anni, ma facciamo ancora finta di chiedercelo.

In questo caos populista innescato da sivvio, i meridionali votano lega, i poveri votano il partito dei ricchi, ed i Pm da indaganti passano ad indagati. Divertente (per i francesi e gli inglesi).

In piazza erano presenti esponenti di Sinistra e Liberta’, Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Idv, con il leader Antonio Di Pietro.

Gianfranco Mascia del Popolo viola ha parlato di piu’ di 500mila persone mentre per la questura i manifestanti sono circa 10 mila.